Monte Plù – La Piramide – quota cresta 1990m – via Boccalatte

17 Gen 2022 | Arrampicata, News & Articoli

Una salita in un luogo selvaggio ed appartato, sulle orme del grande Gabriele Boccalatte

(foto Beppe Leyduan – https://camoscibianchi.wordpress.com/) 

La Piramide al Monte Plù – quota cresta 1990m circa

all’attacco

ALPI: Graie meridionali

VALLE: Val d’Ala

LOCALITA’: Chiampernotto (941m)

VIA: Boccalatte-Castelli-Ronco

APRITORI / DATA: G. Boccalatte, Castelli, Ronco; 26/05/1935

RICHIODATORI / DATA: S. Bovo, L. Enrico, M. Enrico, E. Sibille; 16/01/2022 per la Piramide.

S. Bovo, V. Cimolin, L. Droetto, L. Enrico, M. Enrico, D. Margiotta, C. Ravera, L. Rocchietti, E. Sibille; 24/01/2022 per il prolungamento fino in cresta.

ESPOSIZIONE: sud

SVILUPPO: 270m circa

DIFFICOLTA’: VI- max

MATERIALE IN POSTO: 7 chiodi, 25 spit-fix comprese le soste

MATERIALE OCCORRENTE: friend dal n°0.3 al n°3 BD, qualche nut utile ma non indispensabile. Un martello per ribattere i chiodi, corde da 60m. Un cordone da abbandono per la seconda calata se si decide di non proseguire sui torrioni oltre la Piramide. Consigliabile portarsi dietro le scarpe per la discesa.

A: Sperone Grigio B: Cresta Botto C: Piramide D: Cresta della Scuola (foto Beppe Leyduan – https://camoscibianchi.wordpress.com/); NOTE: la prospettiva della foto inganna, il tratto tra Monaviel e Vieia è molto più breve di quanto appare nell’immagine 

 

AVVICINAMENTO: Raggiunta Ceres si prosegue in auto verso Ala di Stura, si superano le frazioni di Voragno e Bracchiello e si arriva a Chiampernotto (circa 900m sulla provinciale). Se non si trova parcheggio presso le case appena fuori dall’abitato si può posteggiare sulla destra a ridosso della massicciata in cemento della strada.

la borgata Vieia

Ci si inoltra in mezzo alle case mediante una scala con i gradini in cemento. Da qui parte il sentiero segnato con bolli bianchi e rossi n°240 (cartello indicatore) che porta alla frazione di Monaviel (1282 m) (40 min). Dalla prima casa che si incontra (casa ben ristrutturata con il prato davanti) si abbandona il sentiero n°240 e ci si incammina a destra di essa su una mulattiera in mezzo alla faggeta che in breve porta a una seconda piccola borgata denominata Vieia (1319m).

verso l’evidente Piramide 

Dalla sommità del prato su cui sorgono le case si prosegue ascendendo progressivamente a sinistra nella faggeta. La traccia è vaga ma il percorso è ben intuibile, anche grazie a qualche ometto e al bosco rado e pulito, e consente di raggiungere la pietraia che scende dal crestone che forma la sottostante “Cresta della Scuola”.

Si comincia a risalire la pietraia, all’inizio la Piramide non è ancora visibile ma dopo poco, sollevando lo sguardo in alto a sinistra, la si può vedere assai chiaramente. Da questa prima pietraia ci si deve portare su quella di sinistra separata dalla prima da una sottile fascia di arbusti che si oltrepassa agevolmente (alcuni ometti indicano il percorso).

all’inizio del crestone

Si risale ascendendo a sinistra la seconda pietraia fino in prossimità di un grande masso con una fenditura, qui conviene stare a destra risalendo ancora la pietraia per traversare quindi decisamente a sinistra alla base della Piramide, da non confondere con la più bassa e monolitica parete a destra, caratterizzata da una profonda fenditura a mezzaluna rovesciata. La via Boccalatte si sviluppa sul crestone di destra della Piramide, l’attacco è nel punto più basso dello sperone, sotto grandi lastroni sovrapposti. Scritta bianca alla base. 1790m circa di quota, 890m di dislivello, 1h 45min.

Traccia GPS: https://maps.suunto.com/move/luiginadroetto/61ee51837342bc4c7ccbab0f  (traccia L. Droetto)

 

Il comprensorio del Monte Plù è noto più che altro per gli itinerari che si sviluppano sullo “Sperone Grigio”, qualcuno ogni tanto forse percorre la “Cresta della Scuola”, in pochi conoscono la “Cresta Botto” e praticamente nessuno sa dell’esistenza della “Piramide”. Una parete salita per la prima volta da un grande dell’alpinismo torinese nel 1935 e poi ripresa con altri tre itinerari da un’altra storica figura dell’arrampicata subalpina: Pino Dionisi. Erano gli anni ’50.

Dopo, a parte qualche probabile sporadica visita, la Piramide cade completamente nell’oblio, cosa in fondo strana in quanto l’arrampicata è bella su roccia solida e l’accesso, seppur non propriamente a due passi dall’auto, è una piacevole passeggiata, niente a che vedere con l’impervio canalone di accesso allo Sperone Grigio. Si è quindi pensato di piazzare le soste e con qualche spit-fix realizzare il prolungamento della via Boccalatte oltre la fine della Piramide, sui due torrioni successivi. Tutto questo unito a una veloce discesa in corda doppia fa sperare che finalmente un luogo così bello sia riconsiderato dagli alpinisti del nuovo millennio. Il periodo consigliato va da ottobre ad aprile e sono molto consigliate le belle giornate invernali, in stagioni povere di neve. Vista la quota e la favorevolissima esposizione la Piramide prende sole tutto il giorno.

Un ringraziamento va al CNSAS di Ala di Stura che ha finanziato l’opera       

 

tracciato della via (foto Beppe Leyduan – https://camoscibianchi.wordpress.com/) 

DESCRIZIONE VIA:

L1 – attaccare nel punto più basso del crestone di destra, sotto grandi lastroni sovrapposti (scritta bianca “Boccalatte 1935”). Si risalgono i lastroni fino a un intaglio da cui ci si sposta pochi metri alla base della faccia di sinistra dello spigolo (lato ovest). Si sale l’aggettante inizio sfruttando buoni appigli e una fessurina che permette di ribaltarsi sul crestone, in piena esposizione sud. Ora con più facile arrampicata si perviene a un ottimo terrazzino dove si trova la sosta con due spit-fix. Grado IV+

su L2

L2 – salire sopra la sosta e vincere il primo muretto leggermente strapiombante, senza possibilità di protezione ma con ottime lame. Proseguire fino a un’ampia piattaforma rocciosa (1 chiodo alla sua base). Da questa salire il sistema di fessure e lame fino alla sommità del salto (1 chiodo). Sosta con due spit-fix. Grado  V

L3 – salire la cresta vincendo alcuni muretti, non difficili ma poco proteggibili, fino al suo termine a un comodo intaglio caratterizzato da uno spuntone. Si è sotto alla verticale parete sommitale. Sosta con due spit-fix e un chiodo. Grado III con passi di IV-

verso la parete sommitale 

L4 – dalla sosta salire qualche metro verticalmente fin sotto un triangolo compatto e giallastro e quindi traversare a destra (1 chiodo ad anello) verso un evidente diedro fessurato, caratterizzato sulla sua faccia sinistra da roccia curiosamente lavorata. Alla fine del diedro (1 chiodo) salire il verticale muretto (1 spit-fix) ribaltandosi a sinistra per giungere a un terrazzino sul filo dello spigolo. Sosta con due spit-fix e un chiodo. Grado V+

il diedro di L4

L5 – traversare in piena esposizione a sinistra su una cornice fino a un vecchio chiodo. Salire quindi sfruttando le ammanigliate lame soprastanti e spostarsi verso destra (1 spit-fix) salendo un compatto muro con lame e liste orizzontali fino alla fine della Piramide. Sosta con 2 spit-fix. Grado IV+ e un passo di V-

Qui termina la Piramide vera e propria e quindi la via Boccalatte originale. E’ possibile calarsi: con una doppia da 60m si scende verticalmente fino a una conca erbosa a centro parete, dove c’è la seconda doppia su albero. Attenzione che le corde arrivano giuste. Nel caso mancasse qualche metro si traversa agevolmente a piedi usando però cautela. Con un’altra doppia si arriva alla base. Sull’albero per ora (gennaio 2022) è stato lasciato solo un cordone. Prevederne quindi uno di rinforzo e un eventuale maillon per agevolare il recupero.

E’ però consigliabile proseguire sui torrioni successivi.

in piena esposizione sulla cuspide finale 

L6 – scavalcare la sommità della piramide e scendere con facile disarrampicata fino a una selletta da cui si risale la breve paretina fino al suo terrazzino sommitale. Sosta con due spit-fix. Grado III+, un breve tratto di IV-

il primo torrione dopo la Piramide

L7 – salire a destra dell’affilato spigolo giallastro, i primi tre metri sono un po’ disturbati dalla vegetazione (1 spit-fix). Portarsi quindi verso il fil di spigolo su un gradino (1 spit-fix) e salire lo spigolo medesimo (1 spit-fix) fino al suo termine. Traversare quindi a destra e salire il successivo salto stando sull’aereo spigolo di sinistra (1 spit-fix) che si vince, con un passo di VI-, sulla faccia di sinistra sfruttando delle buone liste. Proseguire quindi più facilmente fino alla fine del torrione. Tiro molto lungo, sui 50m, nel traverso aver cura di allungare bene le protezioni. Sosta su due spit-fix. Grado V con un tratto di VI-

L8 – traversare con facile arrampicata verso il successivo torrione. Raggiuntolo superare il primo verticale muretto (1 spit-fix) sotto la direttrice dello spigolo di sinistra. Proseguire su roccia ben fessurata fino al termine. La sosta si trova a destra sull’ultimo terrazzino. Grado IV, un passo di V-

DISCESA:

S1 – con una doppia da 60m scendere nel ripido e stretto canale erboso puntando a un evidente gruppo di piante. La S2 si trova sul terrazzino dove ci sono le ultime piante ed è sulla faccia dx orografica del canale.

S2 –  con un’altra doppia da 60m scendere ancora il ripido canale inframezzato da salti fino a dove si allarga e diventa praticamente camminabile. Da qui si sconsiglia però la discesa a piedi vista l’estrema scivolosità dell’erba olina. Conviene aiutarsi almeno con un’altra doppia, meglio due come di seguito descritto.

S3 e S4 – sfruttando una delle tante piante presenti all’inizio del canalone, ora largo e più dolce, scendere una trentina di metri fino ad altre piante sulla dx orografica del canale. Da qui con una doppia lunga si arriva comodamente a poca distanza dall’attacco. Per queste ultime due doppie non sono state piazzate soste né sono stati lasciati cordoni, si fa passare la corda direttamente sugli alberi dalla corteccia liscia.

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