“Cresce l’informazione e cadono i miti”. Così esordisce Gian Carlo Grassi in: “L’ultima pagina di storia alpinistica sulla grande parete granitica del Vallone di Sea nelle Alpi Graie meridionali”, uno dei suoi ultimi articoli (forse l’ultimo) prima della sua prematura dipartita.
Restiamo ancora oggi affascinati dall’avanguardia di pensiero, dalla modernità di una visione alpinistica che difficilmente può essere rinchiusa all’interno di parametri che oggi troppo spesso si sentono usare. Traspaiono concetti di estrema inventiva artistica, altruismo, ma soprattutto passione, quella vera e viscerale che ha sempre contraddistinto il noto alpinista condovese.
Ci piace pensare che il nostro lavoro di recupero gli sarebbe piaciuto, che sorrida nel rivedere stravaganti arrampicatori che ancora sognano su queste pareti e che cercano di conoscerne la storia ripetendone le vie. A noi l’entusiasmo non manca e ogni volta che varchiamo “Le porte di Sea” una dimensione magica ci accoglie.
Quest’anno saranno 30 anni dalla scomparsa di Grassi e ci sarà sicuramente modo di ricordarlo… Sea vive!
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Trono di Osiride da MA RdM 128 1991