Gian Maria Grassi e Renato Giustetto ci raccontano un sensazionale ritrovamento appartenente a un passato lontanissimo, quando le nostre montagne erano luoghi ancora misteriosi e un po’ magici.
ALTARE CELTICO
Un altare celtico trovato per puro caso alla ricerca di un passaggio per la parete est della Rocca Tovo dove, con Renato Giustetto, di lì a poco avremmo aperto una via.
Era il 29 agosto 2021.
Dopo esser scesi dal colle del Tovo, provenendo dall’alpe Saulera, passata l’alpe diroccata di Losasset stavamo in qualche modo cercando di capire come superare lo sbarramento di ontani, rododendri, ortiche che circonda la zona per raggiungere in qualche modo la base della parete.
Dal sentiero un pietrone piatto, che dava a sbalzo sulla conca sotto la Est della Rocca Tovo, sembrava essere un buon belvedere per trovare un passaggio.
Raggiunto il pietrone il mio sguardo era rivolto verso lo spigolo della Rocca Tovo.
La voce di Renato, che mi diceva di aver individuato un passaggio più agevole, mi aveva distolto dallo scrutare lontano e mi aveva reso attento a non finire di sotto.
Così ecco apparire sotto i miei piedi delle classiche scritte di pastori e dei buchi strani.
Racconto a Renato, dopo averlo raggiunto, quanto avevo visto e lui, giustamente, comincia a scherzare sul fatto di aver ritrovato un altare….cosa peraltro che ci apparve lì per lì improbabile.
Dopo due giorni torno sul posto con poca speranza di ritrovare il pietrone e per fare delle foto che potessero dare testimonianza.
Riesco ad individuarlo e faccio degli scatti.
Appena tornato al Pian della Mussa faccio vedere al sindaco Gianni Castagneri le foto chiedendogli se ne avesse mai avuto, o lui o suo papà Pinotu, notizie al riguardo. E non ne aveva.
Tramite un amico ex archeologo, con il quale vado in montagna, Nicolò Manassero, chiedo informazioni su quale fosse la procedura in caso di ritrovamento di reperti di tal genere.
Dopo poche ore c’era il contatto del soprintendente Francesco Rubat per un sopralluogo su tale altare che non risultava catalogato.
La zona sembrerebbe essere abbandonata dai pastori da parecchi decenni.
E’ stato datato. in seguito a sopralluogo del Soprintendente all’archeologia Rubat tra il 400 e il 500 A.C..
Sarà pubblicata una relazione su Quaderni della Soprintendenza archeologica del Piemonte 2022
Itinerario:
Da Pian della Mussa (ristorante Bricco) salire col sentiero 218 fino a Pian Saulera e poi 219 fino al colle del Tovo, scendere sull’altro versante fino a superare i ruderi dell’Alpe Losasset. Continuare sul sentiero in discesa superando un evidente grande larice isolato e raggiungere dopo un centinaio di m. un picchetto in legno bianco-rosso. Il masso altare si trova a 90° da questo picchetto a una distanza di circa 80-100 m. raggiungibile in modo un po’ disagiato camminando sui rododendri.
Posizione 45°17’42.08″ 7°11’27.25″
Quota approssimativa mt. 2101
Si tratta di un grande masso alto circa 2m. e di un diametro di circa 5-6 m. E’ accoppiato ad un altro che però non presenta graffiti. Sono presenti numerose coppelle celtiche e successivi nel tempo petroglifi con date, nomi, animali e segni vari. Non è difficile da trovare basta un po’ di curiosità e voglia di ravanare 10 minuti.
Grassi Gian Maria
Giustetto Renato
se alla visita culturale volete abbinare una bella scalata ecco la relazione della via a Rocca Tovo:
https://www.vallidilanzoinverticale.it/itinerari/arrampicata/rocca-tovo-2300m-via-giustetto-grassi/