Vallone di Sea – Trono di Osiride – via Alice nel Vallone delle Meraviglie

18 Ago 2024 | Aggiornamenti della Guida, Arrampicata, News & Articoli

VIA ALICE NEL VALLONE DELLE MERAVIGLIE

 

Il diedro di L2

 

Nome via: ALICE NEL VALLONE DELLE MERAVIGLIE

Prima salita e data: L. Brunati, L. Enrico, M. Enrico ; 24/06/2019 e 03-04/08/2024; pulita e gradata da L. Brunati, L. Enrico, A. Ippoliti il 16/08/2024

Esposizione: ovest

Lunghezza: 250m

Scala proteggibilità; grado max e obbl: II/RS2 ; 7a+ e A1 max – 6a obbl.

Materiale in posto:  66 spit-fix comprese le soste

Materiale occorrente: 14 rinvii, una serie friend BD dal n°0.1 al n°3, doppi n°0.3, 0.5, 1, 2. Corde 60 m.

 

 

Note con breve descrizione: i primi tiri della via sono completamente nuovi e seguono un sistema di diedri molto logico ed estetico offrendo una scalata di grande bellezza, in particolare nella terza lunghezza. Poi la via si sposta a destra per salire il diedro di “Opzione Zero”, la via originale di Isidoro Meneghin che nella parte alta percorreva la magnifica fessura ribattezzata poi da Adriano Trombetta col nome “Incastro a Mario”. Tale diedro venne salito, in occasione un primo tentativo, da Meneghin insieme a Roberto Mochino e il secondo di cordata già all’epoca riuscì a scalarlo in libera. Oggi con gli spit-fix posizionati è fattibile anche per il primo di cordata. Usciti dal diedro la via traversa pochi metri a destra per proseguire sul tiro de “Il Mandato del Cielo”, via di Gian Carlo Grassi ed Enrico Messina che nella parte bassa ripercorreva la stessa “Opzione Zero” per poi salire una lunghezza interamente in artificiale. Purtroppo la partenza sopra la sosta risulta inscalabile per qualche metro regalando però poi una arrampicata difficile ed esposta che conduce alla parte finale dell’itinerario, che esce a sinistra di “Docce Scozzesi” su una larga fessura e uno spigolo in piena esposizione.

 

Alice Enrico, figlia e nipote degli apritori

 

L’itinerario è molto logico e indipendente dalle vie che oggigiorno sono percorse in virtù dei lavori di restyling fatti in questi anni. La scalata è varia, si passa dalle fessure alle tacche, e sicuramente estetica. Volendo i primi 5 tiri possono essere anche usati per accedere più direttamente alla parte alta di “Incastro a Mario”. La via prende il nome dal fatto che nello stesso giorno in cui veniva terminata la piccola Alice vedeva Sea.

 

A.Ippoliti su L1

 

Avvicinamento

Da Forno Alpi Graie percorrere la strada che porta al Santuario della Madonna Nera e parcheggiare in prossimità del bivio con il Vallone di Sea. Incamminarsi sulla strada che poi diviene sentiero in direzione del Bivacco Soardi-Fassero (segnavia n. 308), superare l’inconfondibile “Torre di Gandalf” e proseguire quindi fino al pianoro dove sorge l’alpeggio di Balma Massiet, a quota 1500 m circa. Invece di andare fino al ponte di Balma Massiet, se le condizioni del torrente lo permettono, conviene guadare più a valle, saltando tra due pietroni (cautela). Il guado è posto di dove c’è l’evidentissimo grande masso triangolare dei boulder “Polvere di stelle” (ometti per indicare il guado). Risalire il torrente in direzione Balma Massiet prendendo la seconda pietraia (quella più a destra guardando la parete) (ometti e qualche sbiadito segno di vernice rossa) e arrivare contro lo “Schienale”. Salire quindi a destra fin contro la parete dove si reperisce una traccia che la costeggia tutta e che porta abbastanza agevolmente allo spigolo del Bracciolo Destro, oltrepassarlo e sulla breve rampa che conduce alla cengia da cui parte “Docce Scozzesi” si nota un anfratto a V rovesciata che si chiude in fessura. Ci si trova esattamente sotto la direttrice di un evidentissimo e netto diedro (spit-fix in partenza) (1h 15’).

 

La stupenda fessura di L3

 

Breve descrizione lunghezza per lunghezza

L1-salire la V rovesciata e la successiva fessura. Primi metri duri e boulderosi. Superata la fessura si perviene a una zona facile e per blocchi si giunge alla terrazza rocciosa di sosta. Difficoltà 6b+

L2-salire il successivo diedro dalle forme perfette e regolari con arrampicata via via sempre più difficile ed aggettante. Friend medio piccoli in partenza. Difficoltà 6c+

 

Chiodando L4

 

L3-proseguire con magnifica arrampicata nel successivo diedro fessurato. Una lunga e regolare fessura di incastro di mano, uno dei tiri più belli di Sea in questo stile. Alcuni spit-fix limitano l’utilizzo di misure tutte uguali. Utilizzare il n°3 in partenza poi n°1 e 2, meglio doppi. Difficoltà 6b

L4-dalla sosta con un passo difficile in aderenza afferrare delle tacche sopra lo spit-fix che permettono di traversare a destra. Proseguire la traversata che si fa via via più facile fin sotto un evidente diedro. Difficoltà 6c per il passaggio iniziale poi 5c, la libera è più facile per il primo che per il secondo di cordata

 

In uscita da L5

 

L5-questo tiro è della via “Opzione Zero”. Risalire il diedro vincendo subito dei difficili passaggi in partenza. Dove il diedro finisce vincere sulla destra tre successivi ribaltamenti di difficile impostazione, sul secondo pinzare lo spigolo e aiutarsi con una tacca alta (passaggio di 7a). Si perviene sulla stretta cengia erbosa pochi metri a destra della sosta di “Incastro a Mario”. Difficoltà 6c e un movimento di 7a

 

L5

 

L6-traversare facilmente camminando a destra (un vecchio chiodo in posto) fino a un’ampia terrazza rocciosa dove si trova la sosta nuova affiancata a quella con gli spit-roc verdi de “Il Mandato del Cielo”.

L7-questo tiro è della via “Il Mandato del Cielo” (spit-roc verdi). Salire il diedro cieco e strapiombante sopra la sosta in A1 per i primi tre spit-fix. Da qui è possibile proseguire in libera con difficile arrampicata sul successivo muro a tacche (7a+), ci si sposta quindi a destra su una cornice ritrovandosi sotto un muro liscio, da cui si esce sul suo bordo di destra (passo in A0). Continuare quindi verso sinistra fino a una terrazza rocciosa (6c). Difficoltà 7a+ e A1

L8-dalla sosta salire il muro nero a gradini a sinistra fino a portarsi sul ripiano roccioso dove arriva “Docce Scozzesi”, alla base di un pilastro a fil di spigolo inciso da una netta e larga fessura (utile il friend n°3). La via “Docce Scozzesi” prosegue nel diedro a destra più appoggiato, salire invece la fessura e proseguire in grande esposizione sullo spigolo soprastante. Un ultimo ostico ribaltamento in placca (stare a sinistra dell’ultimo spit-fix e poi fidarsi dell’aderenza) permette di arrivare alla sosta, posta in prossimità dell’uscita del diedro di “Incastro a Mario”. Difficoltà 6c

 

chiodando L8

 

L9-probabilmente è l’uscita originale di “Opzione Zero”. A destra si nota la larga fessura dell’uscita di “Docce Scozzesi”, a sinistra sullo spigolo gli spit-fix da 8mm dell’illogica e pericolosa uscita di “Incastro a Mario”, salire invece dritti sopra la sosta e poi a destra in un diedrino giallastro fessurato che permette di superare un gradone. Da qui più facilmente alla sosta di “Incastro a Mario” che coincide con la prima calata. Difficoltà 6a

 

Ultimo tiro

 

Discesa

Con tre doppie lungo “Incastro a Mario”. La prima lunga, la seconda breve fino alla cengia mediana e l’ultima di 55m fino alla base

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