Ugo Manera, in occasione della recente rivisitazione della Via dell’Addio sulla Parete dei Titani, ci ha inviato questo bell’articolo che altro non è che un ricordo di Gian Piero Motti. La via fu aperta a pochi giorni dalla sua scomparsa e l’addio fu per Lui.
il vallone di Sea
ADDIO
Giugno 1983. E’ una domenica grigia, stiamo arrampicando sulle rocce di Sea aprendo un nuovo itinerario sulla più alta delle pareti. La scalata è molto bella, in me ci sono tutte le sensazioni di questi momenti: entusiasmo, tensione, paura di volare, esaltazione per i bei movimenti della scalata.
Sea e le sue pareti
Ma oggi non è come le altre volte.
Al fondo di tutte queste sensazioni vi è un’ombra spessa, che non scompare ed è definitiva.
Ieri abbiamo accompagnato Gian Piero al cimitero e non è per caso che oggi siamo qui in Sea.
Gian Piero Motti
Forse il mio inconscio non riesce ad accettare in modo definitivo la sua scomparsa, forse è per questo che ho deciso di ritornare con altri tre amici su queste pareti.
Forse Gian Piero non ha mai arrampicato sulle pareti di Sea, eppure, ciò malgrado, sono le sue pareti.
1983: Ugo Manera in apertura sull’Addio
Descrivendole è riuscito a dare a queste rocce inanimate una atmosfera che rimarrà sempre ancorata alla valle e sempre sarà rinnovata attraverso i nomi che egli ha scelto.
2022: Matteo Enrico sull’Addio, sul nuovo tiro L4
Sotto queste pareti Gian Piero ha trascorso molte ore in solitudine, accompagnato solo dai suoi pensieri, forse immaginando vie fantastiche, sulla roccia e nella vita, fino alla decisione di uscire dalla vita stessa.
La via che stiamo aprendo si chiamerà: <<Via dell’Addio>>. Addio a Gian Piero.
1983: Franco Ribetti sull’Addio
Questa sera, quando saremo fuori da questa parete, con i muscoli ancora vibranti per l’azione, un senso di vertigine si insinuerà all’improvviso nella mia mente: mai più scendendo lungo la sua valle potrò fermarmi a Breno a raccontare l’avventura a Gian Piero. Mai più! Come ho fatto tante volte in passato.
Ugo Manera