Monte Rosso (1777m) da Cantoira

1 Mar 2021 | Escursionismo

Un’escursione un po’ particolare, alla ricerca di luoghi perduti

Monte Rosso (1777m)

in rosso: la parte alta della salita, dopo Pian dell’Uccello ; in verde: la discesa

accesso da Cantoira

ALPI: Graie Meridionali

VALLE: Val Grande di Lanzo

LOCALITA’: Cantoira, località Trambiè (750m)

CARTOGRAFIA: IGC N°110

SENTIERO N°: 307

ESPOSIZIONE: nord-est

QUOTA PARTENZA / QUOTA MASSIMA: 750m / 1777m

DISLIVELLO TOTALE: 1027m

DIFFICOLTA’: EE

ATTREZZATURA OCCORRENTE: zaino, scarponcini da escursionismo

l’Alpe di Bernardo

ACCESSO:

Da Lanzo seguire le indicazioni per la Val Grande (Cantoira, Chialamberto, Groscavallo) e arrivare fino a Cantoira. Tale paese è molto lungo e si sviluppa sulla strada principale che è via Roma. La prima località che si incontra è Villa. Si prosegue giungendo a una piazzetta con il monumento ai caduti, si prosegue ancora sulla strada, ora più in salita, costeggiando dopo poco il muretto, sulla destra, del campo di calcio, sovrastato dalla chiesa parrocchiale. Superato il campo di calcio, prima che la strada principale faccia una curva verso sinistra (sulla destra si nota il bivio per le frazioni Vrù e Lities), si scende a sinistra sulla stradina che costeggia il campo da bocce, con indicazioni per Trambiè, Casa della Montagna e Piscina Acquazzurra, fino a quest’ultima dove si parcheggia.

sul 307, poco sotto Pian dell’Uccello

DESCRIZIONE ITINERARIO:

Si oltrepassa il ponte sulla Stura e invece di salire verso l’area del Combin e Santa Cristina (palina indicatrice) si gira a destra nel prato costeggiando il torrente. Il sentiero dopo poco si inoltra nel bosco, sempre a fianco della Stura.

Si tralascia un primo bivio che porta a Michiardi e quindi di nuovo sul sentiero di Santa Cristina (307A) e si prosegue ancora fino ad arrivare a ridosso della cava per l’estrazione delle pietre. Qui si sale ora sul sentiero N°307 che porta sempre, con largo giro e attraverso la borgata Pian dell’Uccello, alla medesima Santa Cristina. Si sale e dopo circa 250m si transita sotto una grande bastionata rocciosa.

la curiosa scala in pietra, poco distante dal tracciato del sentiero 307

Da notare qui una curiosa costruzione in pietra con gradini a spirale che conduce verso un ripidissimo prato sospeso, un tempo utilizzato per allevare i conigli. Si prosegue ancora fino sul crestone che scende dal Monte Rosso e che forma un magnifico belvedere. Ancora seguendo il sentiero segnalato si arriva all’inizio di Pian dell’Uccello (1112m).

Pian dell’Uccello (punto in cui si deve abbandonare il sentiero 307) 

In prossimità di un pilone votivo in nuda pietra, non intonacato, e del cartello riportante la dicitura “Pian Uccello 1112m” (affisso su un albero) bisogna abbandonare il sentiero principale 307.

Pian dell’Uccello (punto in cui si deve abbandonare il sentiero 307): il pilone votivo in pietra e sulla pianta si nota il cartello  

Da qui la gita si svolge al di fuori di qualsiasi sentiero, in ambiente selvaggio e richiede una certa dimestichezza con tali terreni, oltre ad una buona capacità di orientamento. Lasciato il sentiero si sale a destra nella faggeta portandosi verso il crinale che si intuisce e che scende verso il belvedere incontrato sul sentiero di accesso. Si giunge in una zona prativa sul crinale, a ridosso di una parete di roccia.

sotto la parete la diramazione per l’Alpe di Bernardo

Qui, con un po’ di intuizione, è possibile rintracciare un sentiero che si sposta verso destra, oltre il crinale e sotto la parete, fino a una piccola conca sospesa dove sorge la cosiddetta Alpe di Bernardo.

l’Alpe di Bernardo

Luogo appartato e magico, se ne consiglia la visita. Tornati sui propri passi si prosegue in salita a mezzacosta, a sinistra del crinale, costeggiando una fascia rocciosa a tratti strapiombante fino ad uscire completamente dalle piante.

in salita costeggiando le pareti strapiombanti

Ci si trova ora su ripidi prati sospesi (sovrastati da guglie e paretine di rosso serpentino) che si tagliano ancora ascendendo a mezza costa, scegliendosi il percorso migliore.

i prati sospesi

Giunti in una zona più impervia è forse possibile salire verso la cresta che scende dall’antecima del Monte Rosso ma il percorso qui descritto prevede invece di tagliare ancora a mezzacosta con dei saliscendi puntando verso la cresta che unisce Santa Cristina al Monte Rosso.

verso la vetta

Arrivati a una grande pietraia la si attraversa salendo poi per canalini, su terreno ripido ma sempre camminabile, verso la vetta. Il punto culminante lo si raggiunge con una breve traversata orizzontale.

vetta

Discesa: in discesa conviene seguire la cresta che unisce il Monte Rosso a Santa Cristina, spostandosi sul versante Val d’Ala e scegliendosi le zone più camminabili fino a una depressione prima che la cresta salga a un dosso più roccioso dalla cui parte opposta il proseguimento in cresta si farebbe più accidentato, con marcati salti e denti rocciosi.

Dalla depressione si scende direttamente nel bosco e per piccole pietraie senza via obbligata fino ad arrivare a Pian Uccello, dove si ritrova il sentiero 307. Da qui si può scendere per la via di salita oppure spostarsi a destra verso la borgata Senale e scendere poi dal sentiero classico per Santa Cristina, arrivando al ponte sulla Stura e quindi a Trambiè.

 

NOTE:

L’escursione proposta non rientra certo nei canoni classici dell’escursionismo avendo un carattere marcatamente esplorativo e di ricerca, ed è riservata esclusivamente ad escursionisti esperti con una buona capacità di orientamento e dei terreni impervi fuori sentiero.

Permette però di salire su una montagna fuori dalle mete più battute e di camminare in un ambiente selvaggio ed aspro ma con scorci molto belli. Consigliatissima è la visita all’Alpe di Bernardo, un luogo incredibile, fuori dal tempo e che meriterebbe di essere maggiormente valorizzato. Ma forse il suo fascino è proprio di essere misterioso e di svelarsi solo a chi avrà la fortuna e la capacità di scoprirlo.

Periodo consigliato: i periodi più consigliati sono il tardo autunno e l’inverno povero di neve, quando la vegetazione è meno rigogliosa. Attenzione all’erba scivolosa e alla possibile presenza di ghiaccio o neve.

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