Picchi del Seone (2772m) – traversata sud nord

1 Set 2020 | Arrampicata

Una bella traversata su roccia buona, le difficoltà modeste aiutano la contemplazione di un paesaggio magnifico

PUNTA: Picchi del Seone (2772m)

ALPI: Graie meridionali

VALLE: Val Grande di Lanzo

LOCALITA’: Fraz. Alboni di Groscavallo (1370m)

VIA: traversata sud-nord

APRITORI / DATA: E. Andreis, P. Falchetti, E. Pons ; novembre 1948. La prima traversata dei Picchi venne però effettuata in senso nord-sud da P. Costantino e F. Stura nell’ottobre del 1922. Nell’ottobre del 1948 U. Crovella e P. Falchetti scalarono per la prima volta il Torrione Maria.

ESPOSIZIONE: sud

DISLIVELLO TOTALE: 1500m

DIFFICOLTA’: AD (IV)

MATERIALE IN POSTO: soste per le calate

MATERIALE OCCORRENTE: qualche friend, cordini e fettucce, qualche cordone per rinforzare le soste di calata, una sola corda da 60m sufficiente

AVVICINAMENTO: Giunti a Pialpetta si attraversa il paese e si svolta a destra al bivio per le frazioni Rivotti e Alboni. Poco dopo si incontra un secondo bivio e si prende la diramazione di destra per Alboni. Si arriva al paese e si va fino al fondo della strada dove c’è un piccolo parcheggio. Posteggiata l’auto seguire quindi le indicazioni per i Laghi dell’Unghiasse. Conviene prendere il sentiero che sale a sinistra dell’ultima casa (indicazioni Bec di Roci Ruta) . Lo si segue fino ad incrociare un primo tratto di strada sterrata, la si attraversa e si prosegue nel bosco fino a sbucare sul tratto alto della medesima sterrata che arriva dai Rivotti. La si percorre a destra transitando dopo poco sotto alla palestra di roccia di Roci Ruta. Si prosegue ancora fino all’Alpe Vaccheria (1620m). Da qui si prende il sentiero a monte (segnavia n°323) che porta al bel pianoro delle Riane. Attraversate le Riane si sale portandosi a ridosso del lungo versante occidentale del Gran Bernardè. A questo punto sono possibili due soluzioni. Prima soluzione: continuare a seguire il sentiero che si sposta con largo semicerchio a sinistra verso l’Alpe del Laietto e quindi sale ai laghi. Se si raggiunge il Gran Lago bisogna poi prendere il sentiero n°324 che conduce al colle, ma si allunga parecchio. Sui 2200-2300m circa conviene invece traversare a mezzacosta su una traccia di sentiero (ometti) puntando alle pendici del colle e dei Picchi. Secondo soluzione: molto più rapidamente si abbandona il sentiero e si risalgono le pietraie e i prati parallelamente alla bastionata roccioso del Gran Bernardè. Si transita sotto la grande parete triangolare dello spigolo ovest e si continua a salire fino al più piccolo dei laghi d’Unghiasse. Qui si è sotto al Colle della Terra d’Unghiasse che si deve raggiungere (2690m). Giunti al colle inizia la traversata. 3h30’ / 4h da Alboni.

NOTE: una storica traversata, forse poco frequentata a causa del lungo avvicinamento che richiede. Le difficoltà sono contenute e la roccia è buona, l’ambiente solitario è molto bello, potendosi godere del bel colpo d’occhio sui laghi sottostanti. Il percorso divenuto più classico è quello descritto in direzione sud-nord, pur tuttavia i picchi vennero inizialmente scalati nel senso contrario da Piero Costantino e Francesco Stura nel 1922. I due erano giovani e valenti alpinisti che, grazie alle loro imprese, erano già entrati nelle fila del club alpino accademico italiano, ma furono sfortunati in quanto solamente un anno più tardi perirono, insieme al socio Sergio Noci, sotto una valanga a Rocca Patanua. Ai tre vennero poi dedicate le punte dei Rocher Cornus. Piero Costantino, che quando morì aveva solo 24 anni, fu anche un valido fotografo, nel 2009 venne curata una mostra con i suoi scatti intitolata “Piero Costantino, la passione di un alpinista di altri tempi”, immagini in bianco e nero che ci riportano a una montagna che non c’è più.

DESCRIZIONE VIA:

Dal colle si traversa sulla cresta inizialmente camminabile fino ai primi salti di roccia che si possono superare più o meno direttamente con passaggi divertenti e non oltre il III. In successione si tocca: la Punta del Seone, il Picco Meridionale, il Torrione Maria (il monolite più interessante della traversata ma facilmente evitabile sulla destra, lato orientale), il Picco Centrale e il Picco Settentrionale da cui ci si cala con due doppie fino al Colle del Seone.

Raggiunto il Picco Meridionale si scende all’intaglio dove sorge il Torrione Maria. Consigliabile salirlo (IV, un paio di friend medi), dalla sua sommità ci si cala con una doppia. Si prosegue raggiungendo la cima del Picco Centrale da cui si prosegue in cresta fino a scendere in un canale camino dove una doppia di una quindicina di metri aiuta a raggiungere il sottostante terrazzo erboso. Qui su un grande masso addossato alla parete si trova una seconda calata che consente di scendere il sottostante canalino erboso (lato est). Da qui si traversa e si sale verso sinistra superando una successione di salti con difficoltà tra il III e il III+, anche se è possibile superare con arrampicata decisamente più difficile una bella e verticale placca solcata da una fessura diagonale da sinistra a destra (necessari friend medi, un passo sul V). Giunti in cresta si traversa puntando a un ombroso camino formato da grandi blocchi. Lo si risale con passaggi fino al IV. Usciti dal camino si traversa ancora verso nord fino a un ripiano di placche. Qui c’è il famoso passo del “lancio di corda”. Bisogna infatti “saltare” sul torrione successivo separato da quello su cui ci si trova da un vertiginoso intaglio a picco sul lato ovest. La spaccata richiede decisione e ci si deve fidare dell’aderenza delle suole (passo di IV). Non ci si può proteggere ma è possibile adottare il lancio di corda sulla parete di arrivo dove un provvidenziale spuntone funge da ancoraggio per poter affrontare il “salto” assicurati dall’alto. Superato l’“enjambement” si giunge senza difficoltà in vetta al Picco Settentrionale.

Da qui si traversa su una cornice sul lato ovest fino a reperire la sosta di calata. Ci si cala con una doppia di 30m stando verso nord (attenzione che la sosta tende a far scendere sul verticale versante ovest), in direzione del colle. Sotto è visibile la sosta della seconda doppia (25m circa) che depositerà in prossimità del Colle del Seone.

DISCESA: dal colle si divalla verso il lago e da qui verso Alboni.

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