Canale Est del Beccas d’Arnas con partenza dal colle sud del Beccas (2700 mt.ca)
Pertenza: Balme (1450 mt.)
Difficolta: 4.2/E2 (pendii continui 40-45° con breve tratto sui 50°)
Lunghezza: 600 mt. totali di cui circa 300 di canale.
Possibile 1^ discesa: 22 gennaio 2017
ACCESSO & ITINERARIO
Seguire da Balme la strada sul versante destro orografico sino al piano e risalirlo seguendo la pista normalmente battuta dal gatto che conduce al rifugio Ciriè.
Giunti all’altezza dell’ampio vallone che conduce al canalone d’Arnas voltare a sinistra (senso di marcia) e risalirlo sino ai piedi di questo.
Lasciato a destra il canale d’Arnas risalire ora i pendii di fronte a noi via via più ripidi puntando all’evidente canale a destra in alto posto sotto la parete est del Beccas.
Risalirlo per intero sino a giungere ad un ampio colle con panorama stupendo su Bessanese e Ciamarella.
La discesa ripercorre integralmente il pendio canale di salita
PENSIERI… di Marco Casalegno
Da tempo osservando il pendio che sostiene il laghetto del Crotas e che include nelle sue pieghe il bellissimo canale-pendio a S che parte direttamente dalla conca del lago omonimo, e che viene citato anche nel libro RIPIDO (difficoltà 4.1/E2), l’occhio cadeva sempre con curiosità su quel canale posto all’estrema destra e che rimane quasi soffocato dalla incombente e ripida parete est del Beccas d’Arnas.
Ripido, incassato, rettilineo ed estetico in alto, più in basso si apre sugli ampi pendii che si ricongiungono con le più modeste inclinazioni che conducono al colle del Tovetto a destra o del canalone d’Arnas a sinistra.
Ricercando in giro non trovavo nessuna informazione di eventuali discese… avevo sempre più voglia di andare a vedere come questo canale si articolava nelle pieghe della montagna per capirne, come pensavo e sparavo, la possibilità di scenderlo in sci.
Il tutto incastonato in un ambiente di rara bellezza come questo angolo delle Valli di Lanzo, che fanno da corona al bellissimo Pian della Mussa.
Parete strana e difficile questa del Crotas per quello che riguarda le condizioni della neve. Essendo un est, nord-est entra normalmente in condizioni in primavera, a meno che dopo nevicate precoci tardo autunnali faccia seguito un lungo periodo di bel tempo, in modo che il manto nevoso anche nei mesi di dicembre e gennaio abbia il tempo per scaricare ed assestarsi.
Alla fine di novembre 2016 una intensa nevicata con alcuni passaggi perturbati successivi donano una ottima copertura nevosa alle nostre valli. Come spesso accade rialzi termici ormai sempre più frequenti e forti ondate di vento creano situazioni di totale instabilità.
Prima del vento il rialzo termico per lo meno favorì in quel periodo una veloce “purgatura “ dei pendii più ripidi. La neve rimasta verrà successivamente rimaneggiata dal vento dei giorni seguenti ma anche velocemente compattata. Una fase stabile di due settimane e temperature fredde mi permisero intorno al 20 di dicembre di fare una prima salita di ricognizione.
Cosi Una tersa e fredda mattina salii velocemente sino all’altezza della deviazione per il canale d’Arnas. Arrivato qui mi ritrovai di fronte i muri di neve delle valanghe scese dal Crotas nelle settimane precedenti. Ora tutto è stabile, senza accumuli. La neve è compressa, a volte scalfibile solo dalla punta dei ramponi, ma per lo meno le condizioni son sicure.
Raggiungo la biforcazione tra il canale del Crotas e il canale del Beccas; quest’ultimo come già intuito da sotto è magro molte rocce sono ancora affioranti, ma tant’è che sono lì e salgo a vedere; poi al limite attraverserò a sinistra e andrò a riprendere quello del Crotas.
La situazione man mano che salgo si conferma. Canale magro e al momento non sciabile, ma per lo meno ne verifico pendenze e caratteristiche.
La giornata finisce con una splendida sciata del canale del Crotas su neve compressor e su pendenze non oppressive.
Ora basta attendere e avere pazienza che anche il Beccas si riempia e poi…
22 gennaio 2017. La partenza da Balme come sempre è traumatica: freddo, aria gelida che scende dal piano, l’idea del lungo avvicinamento. Salgo staccando il cervello. salgo e basta. Ma sono veloce e quasi senza rendermene conto eccomi all’attacco della parete dove questa fa da barriera tra il Tovetto e il Beccas d’Arnas.
Calzo i ramponi e procedo veloce. Finalmente sono all’ingresso del canale; la neve sembra sufficiente ma alcune pietre comunque affiorano. In discesa bisognerà sicuramente fare qualche metro di dry-skiing.
Passata la parte centrale inaspettatamente il canale si apre, una bella farina densa in alto mi rallenta ma ormai sono al colletto sud. Un breve riposo, alcune fotografie e poi mi preparo, sono concentrato, sicuro ma guardingo per la paura di rocce appena ricoperte.
E’ ora. Metto giù le punte; una, due, tre curve prendo confidenza cosi che la prima parte fila via veloce, mi diverto. Arrivo alla strettoia; già prima studiando il passaggio in salita avevo capito che sarei dovuto arrivare con le punte degli sci rivolte a nord.
Così un’ultima curva e mi sistemo. Derapo delicatamente ora sono sulle roccia con punte e code degli sci. Sento le lamine che lavorano delicatamente scaletto per un metro forse due e via sono sulla neve.
Mi fermo mi rilasso e poi giù su farinella sino al fondo, sino a riprendere la traccia di salita e infine la pista sul pian della Mussa.
Non so se è stata la prima discesa, e tutto sommato non mi interessa. Sono però felice di questa gran discesa, tecnica, studiata, aspettata… in un ambiente a due passi da casa nelle mie valli.
Sicuramente può diventare una discesa di ripido classica della zona, su difficoltà non banali ma neanche tali da opprimerne la sciata. Insomma come si suol dire da queste parti “du bon ski”.
Marco Casalegno
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