PUNTA: Monte Rosso d’Ala (2763m)
ALPI: Alpi Graie Meridionali
VALLE: Val d’Ala
LOCALITA’: Mondrone (Ala di Stura)
DISCESA: Direttissima da Mondrone
PRIMA DISCESA / DATA: L. Enrico, M. Enrico, D. Margiotta / 12-03-2017
ESPOSIZIONE: nord-est
DISLIVELLO COMPLESSIVO: 1580m
DIFFICOLTA’: 4.1 E1
MATERIALE OCCORRENTE: Ramponi, piccozza utile
NOTE:
Itinerario superbo, che per la bellezza dei pendii e del canale, la varietà dei passaggi, l’asprezza dei luoghi, ne fanno una delle discese più consigliabili di tutte le Valli di Lanzo e non solo.
Necessita di neve sicura. Ramponi ed eventuale piccozza per la salita del ripido triangolo sotto la vetta.
L’itinerario nella sua interezza è visibile dalla parte opposta (lato Leitosa per intenderci) ma le due sezioni sono ben visibili separatamente dal fondovalle. Il pendio sotto la punta e la dorsale dalla piazza di Ala di Stura mentre il canale dalla piazza di Mondrone.
Non sappiamo se sia una prima discesa ma l’itinerario è davvero bellissimo e meritevole di essere percorso.
DESCRIZIONE:
SALITA: Posteggiata l’auto nella piazza della chiesa di Mondrone abbassarsi subito dietro le case verso la Stura e superarla su un ponte in legno. Seguire quindi l’itinerario della punta Ciorneva (vedi relazione su Gulliver) stando sempre sulla sx idr. del Rio Vallonetto (sentiero per il lago Casias).
Dove la profonda gorgia termina, a quota 2280m circa, abbandonare l’itinerario della Ciorneva e piegare con ampio semicerchio verso sx al Monte Rosso d’Ala. Raggiungere per dossi e vallette il colletto alla dx dell’ultimo ripido pendio (quota 2550m). Salirlo sci in spalla (ramponi, picca utile).
DISCESA: Scendere direttamente dalla vetta (non sui pendii sottostanti alla punta ma sul lato Lusignetto), su pendenze sostenute ma mai esasperate in mezzo a roccette rossastre, che permettono di portarsi nel centro della parete visibile da Ala.
Via via il pendio diviene sempre più ampio e meno ripido. Scendere il grande plateau avendo l’accortezza di stare più o meno vicino alla dorsale. Non scendere in un primo invitante pendio-canale (che guardando bene non può essere il nostro in quanto invisibile da Mondrone) ma scendere ancora fin dove la dorsale si fa meno marcata e sopra alla zona dove iniziano le piante (quota 2100m circa).
Imboccare allora il canale anche se sembra poco sotto sbarrato da un salto. Scendere il primo facile tratto fino a un brevissimo traverso (3 m circa) un po’ esposto ed obbligatorio a sx su una piccola cornice che immette in un ripido budello sotto una caratteristica grotta.
Continuare a scendere superando un’altra strettoia. Via via il canale diviene sempre più ampio e passa a fianco di un gigantesco masso con una specie di testa, ben visibile da Mondrone. Scendere allora in maniera evidente fino al torrente che si attraversa senza difficoltà.
In breve si torna all’auto. Il canale si può probabilmente imboccare anche un po’ più in basso, immettendosi ugualmente in quello principale. Itinerario da guardare bene da Mondrone.